venerdì 19 febbraio 2021

PEDAGOGIA: Durkheim e l’educazione


 Anche il sociologo Emil Durkheim riserva notevole attenzione alle questioni educative, concentrandosi sui modi di agire e di pensare collettivi e i loro rapporti con le istituzioni, applicando le leggi dell’evoluzione all’analisi sociale. L’educazione è dunque vista come il frutto dell’ambiente nel quale l’individuo vive e varia a seconda delle condizioni storiche e delle classi sociali: esiste pertanto assoluta dipendenza del sistema formativo della struttura sociale, l’educazione è pertanto considerata un fatto sociale. Secondo Durkheim in ciascun individuo coesistono due esseri: il primo è quello che si potrebbe chiamare l’essere individuale, l’insieme di aspettative, bisogni e desideri; l’altro è un sistema di idee e abitudini, che esprimono non la personalità individuale, bensì il gruppo di appartenenza; si tratta dunque di credenze religiose, pratiche morali e tradizioni. L’insieme di queste due parti dell’essere forma l’essere sociale, scopo finale dell’educazione.

In tali termini risulta fondamentale il ruolo della scuola, che costituisce la struttura sociale più importante insieme alla famiglia per l’educazione. La scuola contribuisce all’attuazione di due principali compiti educativi: riproduzione e integrazione. Essa riproduce infatti il sistema di idee esterno e al tempo stesso assicura l’integrazione dei giovani nella struttura sociale. Il modello educativo proposto da Durkheim, porta avanti  inoltre l’idea della creazione di “abitudini”, ovvero disposizioni ad agire in modo socialmente accettato. La prospettiva di Durkheim vede dunque le regole sociali e l’educazione come i fattori in grado di modellare la personalità dell’individuo nella prospettiva della sua integrazione sociale.

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