sabato 26 dicembre 2020

PEDAGOGIA: Friedrich Froebel e i Giardini d’infanzia


 Friedrich Froebel propose un’approccio all’infanzia molto vicino alla modernità: il bambino viene visto come un soggetto che non va più unicamente alfabetizzato, ma al quale si riconosce anche il diritto di giocare e di apprendere attraverso il gioco. 

Secondo la visione di Froebel l’intera natura è guidata da un’anima, ossia da una forma di intelligenza immanente, che non esiste dunque separatamente e indipendentemente da un’altra realtà e che regola sia la forma sia l’evoluzione delle cose. Froebel assiste Pestalozzi nella sua attività e nel 1817 apre la sua prima scuola a Keilhau, basata su quello che secondo lui è lo scopo dell’educazione: la conoscenza della natura. 

L’educazione è da configurarsi come sostengo dell’autorealizzazione personale, tramite essa infatti ciascun soggetto acquisisce la propria forma di identità personale. 

Froebel realizza un paragone tra la crescita dei bambini e la crescita delle piante, su cui basa la propria proposta di educazione infantile nei termini di un “giardino”. Fondamentale nella pedagogia di Froebel è il gioco, concepito come l’attività che permette al bambino di crescere secondo i suoi ritmi e di cogliere l’essenza della realtà. Il gioco è il baricentro dell’educazione infantile ed è visto come lo strumento in grado di favorire l’espressione in maniera creativa, in stretto rapporto con il linguaggio. Sulla base di questa teoria, Froebel sviluppa l’idea di “doni”. Si tratta di giocattoli dotati di un potere simbolico che permettono al bambino di comprendere le leggi che regolano il mondo. I doni seguono una logica sequenziale: Il primo è una palla elastica, il secondo una sfera con un cubo di legno in un cilindro, il terzo è un cubo diviso in otto piccoli cubi e il quarto è un cubo distribuito in tavolette di spessore e lunghezza diverse. Lo scopo è quello di rispondere al bisogno del bambino di manipolare oggetti grandi e piccoli, al fine di conoscere le cose che lo circondano. Il progetto di educazione infantile proposto da Froebel, sembrava però troppo innovativo e soltanto qualche decennio dopo i Kindergarten conobbero migliore fortuna. 

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