domenica 27 dicembre 2020

PEDAGOGIA: domande pag. 346-347

 346

  • La diffusione dell’istruzione, associata a forti sentimenti patriottici, fu individuata da subito come un’iniziativa particolarmente idonea per creare un tessuto omogeneo finalizzato ad unire popolazioni che si sentivano più legate a vincoli locali che nazionali; Anche la leva obbligatoria e dunque l’esperienza dell’esercito rappresenta un fondamentale tassello per unificare i giovani italiani, infatti offriva loro la possibilità di partecipare alla retorica patriottica ma anche di entrare in contatto con i propri coetanei di regioni diverse.
  • L’alfabetizzazione incontrò diverse difficoltà, infatti parecchi erano i bambini che non frequentavano o abbandonavano precocemente la scuola. La lotta contro l’ignoranza dovette misurarsi con difficoltà di ogni genere: arretratezza dell’economia, povertà della popolazione, squilibri nella distribuzione delle scuole sul territorio, indifferenza della famiglia, timore della classe dirigente che l’eccessiva alfabetizzazione potesse scatenare conseguenze sociali imprevedibili.
  • I termini alfabetizzazione e scolarizzazione non sono sinonimi: con il termine alfabetizzazione si considera la molteplicità di processi con cui ci si impadronisce della capacità di leggere, scrivere e far di conto, mentre con il termine scolarizzazione si intende la frequentazione della scuola.

347

  • Il modello dell’istruzione ottocentesca si diversifica dalla scuola dei tempi passati, in quanto è legato ad una frequentazione obbligatoria, non più gestita da personale religioso, ma laico. Ogni espressione della vita sociale diventa direttamente organizzata dallo Stato.
  • In questo periodo esisteva in Italia un forte divario tra Nord e Sud della penisola: innanzitutto le scuole erano molto più numerose nel Nord Italia e molto meno diffuse nel sud, dove si registrava di conseguenza il tasso di analfabetismo più elevato della media nazionale.
  • La scolarizzazione femminile crebbe nel primo decennio del XX secolo maggiormente rispetto a quella maschile, giustificata dal fatto che l’alfabetizzazione femminile partiva da un punto di partenza molto più basso e continuava peraltro a risentire di un aspetto qualitativo di livello molto più basso.

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