lunedì 28 dicembre 2020

PEDAGOGIA: verifica a pag. 355-356

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  1. Severe misure contro l’inadempienza dell’obbligo scolastico furono prese nel 1877 in Italia dal ministro Coppino.
  2. La durata dell’obbligo scolastico era del 1877 di tre anni e fu portata a sei dopo il 1904.
  3. Una delle conseguenze della diffusione dell’istruzione elementare in Italia tra la fine dell’ottocento e l’inizio del 900 fu l’indebolimento dell’influenza dello Stato liberale sulla società.
  4. La figura del docente di ginnastica fu prevista nelle scuole italiane a partire dal 1878.
  5. L’igiene compare nei programmi scolastici della scuola elementare nel 1894.

Alfabetizzazione: molteplicità di processi con cui ci si impadronisce del leggere, scrivere e far di conto.

Secolarizzazione: frequentazione della scuola.

Censimento: Rilevazione statistica diretta ad accertare l'entità e le condizioni di una collettività in un dato momento.

Istruzione dei soldati o scuole reggimentali

È impartita in tutta l’Italia dopo l’esperienza già realizzata nel Piemonte preunitario; nel 1869 si restituisce l’obbligo di frequenza.

Istruzione degli adulti nelle Società di mutuo soccorso

È un’iniziativa finanziata dal Comune o da privati benefattori che intendeva la diffondere scuole serali e festive; sono gestite dai maestri e dalle maestre che la mattina insegno ai bambini.

Istruzione tecnica popolare

È diffusa perlopiù nel triangolo industriale dell’Italia del Nord per iniziativa degli imprenditori che necessitano di manodopera specializzata nei nuovi impianti industriali.

Istruzione agraria popolare

È finanziata dai comuni e dal ministero dell’agricoltura per diffondere nelle campagne la conoscenza e l’uso di nuove tecniche agricole più redditizie per facilitare l’introduzione di nuove macchine.

Posizioni culturali, politiche e religiose

Sono attive specialmente tra operai e artigiani con scopi previdenziali e rivendicativi di diritti sul modello dei sindacati odierni. 

A partire dal secondo ottocento vi furono importanti trasformazioni riguarda le figure educative dell’istruzione. Nacque infatti la figura del maestro elementare, che per quanto fosse già esistente subì forti trasformazioni, si costituì progressivamente un gruppo di persone professionalmente dedicata all’insegnamento primario: essi seguivano un regolare percorso di studi, al termine del quale riuscivano a vivere dell’attività di docente, organizzandosi in associazioni e cominciando ad identificarsi in una vera e propria professione. La crescita delle insegnanti donne fu in questo periodo impetuosa, si trattava infatti della prima chances per esse di diventare indipendenti e autonome. 

La professione magistrale si rivelò sempre meno attraente per gli uomini, inoltre le maestre sembravano più adatte ad occuparsi dei bambini in quanto innanzitutto meno inclini alla politicizzazione e in secondo luogo per via della metafora che vedeva le maestre come come “Madre educatrici”, per la loro naturale disposizione al rapporto con il bambino. Anche sotto il profilo dell’educazione affettiva ed etica la presenza dell’insegnante donna veniva vista come un’estensione della cura materna verso i figli. Il maestro e la maestra godettero per tutto il XIX secolo di una popolarità e di una stima sociale in quanto venivano percepiti come fattori di progresso e punti di riferimento per l’intera comunità.



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